Velma è diventata una seguace entusiasta delle idee di Loris Malaguzzi dopo aver assistito ad un corso per insegnanti.  Malaguzzi (1920 – 1994) fu un filosofo e pedagogo che fondò un approccio libero sull’apprendimento dei bambini più piccoli.  La curiosità e l’interazione sociale sono la base dell’approccio.  Malaguzzi esprime le sue idee in una poesia intitolata ‘Invece il cento c’e’.  Ci sono cento lingue, cento pensieri, cento giochi, cento sorprese e meraviglie nell’esperienza dei bambini. Però la scuola con le tavole e le sedie, il gesso e la lavagna, il curriculum nazionale gliene rubano.  Bisogna sviluppare la potenzialità dei bambini.

La fondazione della prima scuola dopo la Seconda Guerra Mondiale nel 1946 è dovuta a certe donne che parteciparono alla resistenza e volevano una scuola materna per i loro bambini.  Si occuparono della costruzione e chiesero a Malaguzzi di mettere in pratica le sue idee.  Ogni scuola è diversa secondo le circostanze della comunità. 

Ci vuole spazio nelle scuole – ‘la piazza’ è importante per l’incontro tra i bambini.

Nella sua esperienza Velma dice che è costoso provvedere i materiali per le attività.  Anche l’atteggiamento dei direttori varia dall’incoraggiamento alla disapprovazione.  Personalmente ha passato anni molto felici in compagnia di bambini con difficoltà di apprendimento.

Velma ha sfidato il suo pubblico a riflettere se questo metodo sia applicabile a tutti i livelli della scuola, agli studenti più grandi – dopo tutto gli esami cambiano.

Le idee di Malaguzzi destano molto interesse nella sala.  C’è chi educa i tre bambini a casa.  C’è chi pensa che le idee di Malaguzzi siano applicabili ai bambini piccoli, ma gli studenti più grandi farebbero un casino.  C’è chi osserva che le idee di Montessori sono troppo rigide in pratica.

Grazie Velma di una bella presentazione animata di disegni giocosi.