Quattrocento anni dopo la separazione della chiesa ortodossa greca da quella romana il papa Urbano VI volle imporre il rito latino su terre di cultura e lingua greche come quelle di Galatina. Cosí Raimondello d’Orsini, sua moglie Maria d’Enghien e il loro figlio risposero al volere del papa, costruendo il complesso conventuale (ospedale, monastero e chiesa) di Santa Caterina a Galatina. Raimondello iniziò la chiesa nel 1383; è di una grandezza voluta, gotica romanica con tre navate e altre due minori.
Nel 1407 Maria sposò in seconde nozze il re di Napoli e al suo ritorno a Lecce nel 1416 fece decorare l’interno della chiesa. A Napoli lei aveva visto l’arte ricca di maestri italiani e stranieri e si vede la mano di artisti giotteschi e napoletani negli affreschi. Ad esempio si potrebbe chiamare la seconda campata con la Storia della Genesi ‘una cappella degli Scrovegni nel sud d’Italia’ perché l’ordine delle scene è come alla cappella padovana. Nella terza campata si può scoprire l’arte vivace cara ai francescani (ordine invitato a custodire il convento) in cui i personaggi coinvolgono lo spettatore – ad es nella resurrezione di Lazzaro dove le figure stupite provano ribrezzo dal tanfo del corpo e si coprono naso e bocca. Poi c’è la cappella di Santa Caterina che attesta la leggenda secondo la quale Raimondo andò in crociata nel 1337 e dopo aver pregato sulla tomba della santa, riportò una reliquia della martire.
Grazie Andrea di aver condiviso le tue ricerche affascinanti e dotte con noi.