Garibaldi Agire alla garibaldina e l’unità d’Italia… con grande maestria Frances Hotimsky ha saputo intrecciare parecchi filoni nel suo discorso su Giuseppe Garibaldi. Di primaria importanza erano le ardenti convinzioni repubblicane di Garibaldi, che si fidava dell’impegno del popolo (non ‘le masse’) nelle sue imprese politiche e militari volte alla realizzazione di un’Italia unita.
Frances ha esaminato la lunga partecipazione di Garibaldi in moti, insurrezioni, movimenti e guerre (dal 1834 al 1870) per la liberazione e l’indipendenza non solo dell’Italia ma anche per i paesi dell’America del Sud, che gli valse l’etichetta dell’Eroe dei due Mondi. In tutta la sua attività militare Garibaldi dimostrò uno slancio generoso e un’audacia spensierata (e in piú un pizzico di anticonformismo con il poncho e la camicia rossa), soprattutto nella Spedizione dei Mille. D’altra parte Frances ha segnalato l’autodisciplina di Garibaldi, ad esempio quando, benché repubblicano, ‘consegnò’ il Sud d’Italia al re nel 1860
Frances ha pure parlato della vita affettiva di Garibaldi: dopo la morte precoce della moglie Anita i suoi rapporti con altre donne erano difficili. Con gli anni la sua casa a Caprera gli diede riposo e consolazione dalla vita mondana che accompagnava la sua fama di eroe del Risorgimento. Durante la conversazione che ha seguito la sua bella presentazione Frances ha confessato che non era sicura se Garibaldi avesse fatto bene a unire l’Italia quando tanti italiani di oggigiorno sembrano poco disposti a vivere insieme.