Oggidì, la buona conoscenza di due lingue è abbastanza comune, invece il perfetto bilingue è una persona rara e richiede generalmente un’educazione nelle due lingue e una passione per queste. Frances Hotimski ha fatto prova che fa parte di questo mondo con il suo giro linguistico nel dominio dell’arte e della moda.
Abbiamo potuto scoprire, per esempio, che ci sono parole inglesi, come design, che vengono tradotte diversamente a seconda il loro uso: nella costruzione la traduzione sarebbe progetto, nella moda si parlerebbe di modello e nella decorazione la parola giusta sarebbe disegno o motivo.
Poi ci sono parole inglesi che sono utilizzate in italiano come blue jeans (per giustificare quest’appropriazione gli italiani mantengono che questa tela deriva il nome dalla città di Genova – Gênes in francese – ed è simile al tessuto ritorto denim che proverebbe dalla città francese di Nîmes).
Si trovano nella lingua italiana tante parole di provenienza inglese però non hanno lo stesso significato in inglese, ad esempio: body (leotard), polo, montgomery (duffel coat), tight (morning suit), smoking (dinner Jacket), golf (pullover), pile (fleece.
Finalmente, ci sono i falsi amici che usiamo in inglese che hanno una sonorità simile ma un senso diverso come fresco (affresco), alfresco (al fresco o all’aperto), exhibition (mostra), performance (esibizione), impersonator (imitatore) e tanti altri. Per evitarli dobbiamo cercare di padroneggiare le due lingue come l’ha fatto con maestria la nostra illustre ospite.
Brava Frances.