Bronwen Stephens, mezzo soprano, ha invitato il suo pubblico a fare un incantevole ‘Viaggio attraverso l’opera e la canzone italiane’, con una gamma di pezzi che risalivano al primo Settecento con Handel per finire al primo Novecento con Puccini. Chi non aveva conoscenza dell’opera lirica si sentiva rassicurato dalle spiegazioni brevi e spesso spiritose di Bronwen per ambientare i pezzi e per indicare i ruoli (anche maschi) riservati al mezzo soprano.
Bronwen ha cantato il suo programma con convinzione e passione. Ha interpretato l’amore con tutte le sue difficoltà e le sue emozioni: ad esempio la disperazione dell’affannato Rinaldo nell’opera di Handel dello stesso titolo e in Serse la lode delicato dell’eroe per il suo platano e la sua amata; nelle opere buffe di Mozart la turbolenza vertiginosa dell’amore provata da Cherubino (Le Nozze di Figaro) e il tormento di Dorabella che si sente abbandonata dall’amoroso (Cosí fan tutte);con Gluck il dolore profondo di Orfeo per la perdita di Euridice (Orfeo e Euridice) e l’amore per Elena che consuma Paride (Paride e Elena). Bronwen ha cantato l’affetto durevole nel valtzer dell’operetta La vedova allegra di Lehar e l’amore trionfante di Calaf in Turandot di Puccini. Due canzoni – Caro mio ben di Giordani e Se tu m’ami di Parisotti hanno completato il tema dell’amore.
La scelta del brindisi del disperato Orsini in cui afferma la felicità del presente in Lucrezia Borgia di Donizetti è stata una bella sorpresa.
Bronwen è restata a parlare volonterosamente della sua esperienza in vari cori e della sua decisione coraggiosa di lasciare il mondo del marketing per dedicarsi al canto. Le auguriamo ogni successo e la ringraziamo di una bellissima serata.